Qual è stata la tua prima esperienza con la ceramica e come hai deciso di lavorare in questo mondo?
GIULIA
Nel 1988 mi fu regalato un corso di 10 lezioni di lavorazione della terracotta, e fu amore a prima vista. Imparai le tecniche base: colombino, lastra, tornio… Da allora la passione per la materia non mi ha più abbandonato: da 36 anni, lavoro argille raccolte direttamente da sedimenti fluviali, impasti ceramici, terre colorate, gres, e tanti materiali diversi. Alcune mie creazioni sono ora a New York, a Sidney, in Repubblica Ceca, Sardegna, Puglia e chissà in quanti altri posti!
Puoi raccontarci com’è nata questa collezione?
NAZARENA
Ho considerato l'idea di vestire la tavola ispirandomi alla filosofia di Artknit nel creare capi essenziali, eleganti e raffinati. L’ispirazione principale è stata la materia prima, la terra, l’elemento essenziale che ritroviamo anche nei colori della collezione: dal marrone al bianco crema. Da questa ispirazione, ho poi sviluppato diversi manufatti tra cui piatti, ciotole, bicchieri e caraffe.
Come viene lavorata l’argilla?
GIULIA
Se lavoro al tornio, devo prima impastare la creta con movimenti simili a quelli di un panettiere. In seguito, la palla di creta viene lanciata sul piatto del tornio. e con le mani bagnate inizia il lavoro con movimenti lenti, costanti e determinati. Se invece lavoro con la tecnica “a lastra”, taglio il panetto di argilla con un filo e poi la stendo con il mattarello.
Come si lega a Biella questo progetto realizzato in collaborazione?
NAZARENA
Biella è caratterizzata da eccellenze e grande artigianalità. La città vanta un passato glorioso in diversi settori. Le nuove generazioni sembrano voler ripartire proprio da qui, da quei valori radicati. Artknit ha condiviso la mia visione e io ho abbracciato la loro filosofia, e il risultato è una preziosa collezione artigianale.
Come garantisci la qualità e la durabilità delle tue ceramiche?
GIULIA
La prima verifica di qualità avviene dopo la prima cottura, a 980C°, quando il pezzo deve “cantare”. Al tocco di una percussione con le dita e con le unghie, l’oggetto deve avere un suono acuto. Se l’oggetto suona sordo, come un pezzo di legno, significa che non è cotto a sufficienza, oppure che ha una crepa. Anche la presenza di bollicine o di parti ruvide in superficie, se non volute dall’artista, rappresentano difetti di qualità.
Hai un pezzo preferito tra quelli che hai creato in collaborazione con noi?
NAZARENA
La mia creazione preferita è il piattino con il rametto di gelsomino impresso. È un oggetto “furbo” in quanto può essere utilizzato in diverse occasioni: a tavola per il pane, per un aperitivo, o persino per un primo piatto. La sua funzionalità si adatta a ogni esigenza senza mai perdere la sua eleganza.