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Soppiantata dal fast fashion, la produzione locale e artigianale della moda è diminuita drasticamente, mettendo a rischio tradizioni, mestieri e piccoli laboratori e imprese sul territorio. Alla diminuzione di artigiani si collega una mancanza di trasparenza: il 45% dei brand analizzati nel Trasparency Fashion Index ha ottenuto punteggi minimi nella sezione Tracciabilità. Una produzione locale permette infatti di avere maggiore visibilità sulla provenienza delle materie prime e sulle condizioni dei lavoratori rispetto alla filiera lunga e delocalizzata della grande distribuzione.

Artknit nasce per accorciare le distanze tra le piccole e medie imprese artigianali e una community che ama fare scelte più consapevoli. Per questo, giorno dopo giorno supportiamo i nostri artigiani, garantiamo loro i giusti ritorni attraverso la nostra filiera corta, tracciata e trasparente , di modo che tutti possano sapere da dove provengono e chi ha confezionato i nostri capi.

Sempre meno artigiani in Italia
Dal 2012, in 10 anni, il numero di artigiani in Italia è sceso di quasi 325 mila (-17,4%). I principali motivi sono la feroce concorrenza della grande distribuzione, ma anche la mancanza di ricambio generazionale. I mestieri artigianali non risultano per nulla attrattivi ai più giovani, che preferiscono nuove professioni o il lavoro dipendente: si stima che nel 2026 ci saranno 96mila posizioni di profili tecnici per l’industria della moda che difficilmente verranno coperte. Questa diminuzione del numero di specializzati porterebbe alla scomparsa di saperi tradizionali e capacità artigianali di inestimabile valore.
Il ruolo della tracciabilità
Creare capi di abbigliamento con piccole imprese, oltre a sostenere l’artigianato, permette di avere un maggior controllo e visibilità sul processo produttivo. Tuttavia, la maggior parte dei grandi brand non rilascia informazioni sulla propria filiera: solo l’1% dei grandi marchi, ad esempio, rende pubblico il numero di lavoratori con un salario minimo coinvolti nella loro filiera e il 93% dei brand intervistati da Fashion Checker non garantisce salari minimi ai lavoratori. Una filiera corta, tracciata e trasparente è perciò fondamentale per contrastare lo sfruttamento e per orientarsi verso scelte più consapevoli.
Scopri i nostri artigiani e la nostra filiera
Dalla nostra fondazione, uno dei nostri obiettivi principali è la valorizzazione del Made in Italy: per questo creiamo un ponte tra i nostri clienti e i migliori maglifici di tutta Italia. Si tratta di piccole e medie imprese, spesso a conduzione familiare, che riescono a garantire una qualità artigianale e una cura per i dettagli senza eguali. Vogliamo che i loro saperi e capacità tradizionali vengano tramandate, rendere questi mestieri di nuovo attrattivi per i più giovani e portare beneficio e innovazione nell’ecosistema manifatturiero italiano, assicurandoci che la produzione avvenga in un ambiente etico e responsabile. Tutti gli step che portano dalla materia prima ai nostri capi finito sono infatti visibili su ogni pagina prodotto, per garantire una totale trasparenza dei processi e renderti partecipe nella scelta di una moda più locale, artigianale e sostenibile.

Fonti:

Fashion Transparency Index 2023

Istituto Secoli

Corriere della Sera: Artigiani «in fuga»: in dieci anni persi 37mila imprenditori

Fashionchecker.org

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